La legge finanziaria licenziata alla Camera rappresenta mette completamente in discussione il sistema delle politiche sociali del Paese.
Infatti, nel testo ora all’esame del Senato viene ridotto drasticamente il Fondo per il diritto al lavoro del disabili (L.68), da un assestato per il 2010 di 42 milioni di euro, a 11,76 milioni di euro per il 2011 e prevedendo per gli anni 2012 e 2013 un ulteriore taglio, arrivando al 2013 con soli 2,73 milioni. Queste risorse sono quelle che vengono date come sgravi contributivi alle aziende, proprio per favorire l’inserimento lavorativo dei disabili. Senza queste risorse si rischia che questo processo attivato con la L. 68 si interrompa, che i disabili siano riconsegnati ad una vita di non lavoro, scaricati sulla propria famiglia e sui servizi sociali (che però non avranno nessuna possibilità di prendersene cura, visti i tagli agli Enti Locali).
Viene poi azzerato il fondo per la non autosufficienza: dai 300 milioni del 2010 allo O euro del 2011 ed è ben noto quanto sia crescente il bisogno di servizi e di assistenza per una fetta di popolazione in continuo aumento.
Anche per il fondo di sostegno all’affitto istituito dalla Legge 431/98, destinato a erogare attraverso i Comuni un aiuto economico alle famiglie in difficoltà per pagare l’affitto c’è la previsione di un taglio pesantissimo: dai 143 milioni per l’anno 2010 si passera’ a 33 milioni di euro per ciascuno dei prossimi due anni, mentre nel 2013 lo stanziamento sarà simbolico, solo 14 milioni di euro. A fronte di una stima sul 2010 di 400.000 domande presentate, in pratica 82 euro a testa di contributo.
Non solo si tagliano soldi per la disabilità, per il sostegno all’affitto, per la non autosufficienza, ma si toglie anche la possibilità data ai contribuenti di decidere a chi dare il 5 per mille delle proprie imposte. Un vero e proprio imbroglio: al cittadino contribuente si chiede a chi vuol dare il proprio 5 per mille attraverso l’indicazione in dichiarazione dei redditi del codice fiscale del beneficiario, ma poi in realtà lo Stato si trattiene la più parte di quei soldi ed eroga solo le briciole. Già negli anni scorsi lo Stato si prendeva un po’ di anni prima di erogare ai beneficiari il dovuto. Poi per il 2010 hanno deciso di erogare solo fino a 400 milioni, su un previsto di 600, trattenendone dunque 200. Ora con la finanziaria si prevede addirittura di erogare solo 100 milioni di euro e di trattenere tutto il resto. In pratica, non solo si tagliano ferocemente le risorse pubbliche destinate al sociale, ma si tolgono le risorse che attraverso il 5 per mille i cittadini destinavano agli enti di volontariato o di ricerca, e in qualche modo andavano a lenire i danni del sempre più striminzito intervento pubblico. Per questo ho depositato presso la Segreteria del Consiglio, chiedendo che venisse consegnata a tutti i Consiglieri Comunali, un ordine del giorno/lettera aperta, nel quale chiedo ai Consiglieri Comunali un pronunciamento contro questo taglio indiscriminato e per fare pressione per cambiare il testo della legge, attualmente all’esame del Senato.
Voglio ricordare che nel 2008 sono stati 14,6 milioni i contribuenti che hanno destinato il 5 per mille delle loro imposte a queste finalità, per un importo totale di 397,5 milioni di euro, e che, ad esempio, l’Associazione Italiana per la Ricerca sul Cancro risulta il maggior beneficiario delle scelte dei contribuenti, ricevendo nel 2008 60 milioni di euro, cioè più di metà di quanto d’ora in poi sarà disponibile per le migliaia di enti beneficiari.
Confido che altri consiglieri vogliano condividere la proposta per inoltrarla in tempi brevissimi al Presidente del Consiglio ed ai Presidenti di Camera e Senato.
Angelo Zappoli
per questo ho trasmesso ai colleghi consiglieri comunali i due documenti allegati
grazie per l'informazione che vorrete darne |
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